Fino a qualche mese fa gli stemmi per me erano semplicemente “disegni” su un antico muro comunale, su qualche comunicazione ufficiale. I gonfaloni quegli stendardi agitati, a volte sì, con mirabile destrezza, durante le sagre e le rappresentazioni storiche, che sbrigativamente ho sempre bollato come anacronistiche. Ma forse questo è il rovescio della medaglia di vivere in un Paese così ricco di storia e di arte come l’Italia: a volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci prenda per mano e che con l’amore e la pazienza della sua passione ci conduca a guardare oltre. Leggere questo libro è stato quindi un viaggio in una realtà che è sempre stata lì, ma sulla quale non mi ero mai soffermata a riflettere. È stata la scoperta dell’araldica, della sua storia, delle sue istituzioni. Una tradizione antica e regole ferree che nemmeno immaginavo. Ed è in quest’ottica che ogni simbolo, ogni raffigurazione acquisisce un significato preciso, dove nulla è lasciato al caso. Racchiuse in questi scudi ci sono la storia, la geografia, l’economia di tanti comuni che, pur se a volte molto piccoli, hanno contribuito in maniera fondamentale all’identità del territorio pavese. È dunque una lettura che arricchisce culturalmente sotto molteplici punti di vista. Se le descrizioni tecniche potranno forse inizialmente spiazzare il lettore profano, la curiosità che nasce dall’approccio alle regole araldiche sarà certamente la molla per proseguire nella comprensione dei termini propri di questa scienza. Il piacere del viaggio nella storia si intreccerà a quello puramente estetico che scaturisce dai disegni e dall’accostamento dei colori, fino a spingersi ad eleggere il proprio preferito.
Questo volume ha anche il pregio di aprire ulteriori spazi di riflessione. In un pianeta quasi omologato e nel momento particolarmente difficile che stiamo vivendo, leggere i simboli delle nostre città e paesi può diventare occasione per ripensare la nostra identità, non attraverso l’inutile lente della chiusura in se stessi, ma ritrovando il vanto di un ricchissimo percorso di cultura e arte.
All’inizio di questo scritto ho accennato alla passione; vorrei quindi concludere dicendo che è proprio la passione che ha costruito questo libro. Il dottor Carletto Genovese si è impegnato nella ricerca e nello studio del materiale ma, soprattutto, ha voluto condividere questo suo interesse aprendo a molti un universo così poco conosciuto.
Elena Colombo
Koiné di Milano